domenica 29 marzo 2015

"La conoscenza è potere"

Mi dispiace.

E' tutto il giorno che mi trovo combattuta sul fare o no questo post. 
Se usare un tono oppure un altro. 
Ho anche detto "Laura fai la brava, hai tanti post pronti, mettine un altro stamattina"... e invece non ho pubblicato niente... perchè ero già fuori dalla Divina Grazia.

Poche volte mi incazzo davvero, e oggi nonostante la mia giornata sia stata susseguita da alcuni piccoli pensieri (mia figlia che non sta bene, lavoro sempre di corsa, giro in oncologia) ho capito che ero incazzata per qualcosa di specifico che mi ha proprio rimescolato.

Mi sto riferendo all'articolo pubblicato su "La Stampa Società"  del 19.05.2013 che non è altro che una lettera scritta da Giacomo Poretti (per la cronaca è il Giacomo di Aldo Giovanni e Giacomo) e che si intitola "La mia lettera alla vita: sei così tremenda che rinuncio al naso" 

Come sempre invito tutti a leggere l'articolo direttamente dalla fonte (qui) prima che possa dare un'interpretazione sbagliata, anche se credo fermamente sia difficile dare un'interpretazione falsata di quanto scritto.

Facciamo un pò di ordine ed un passo indietro...
e spieghiamo cosa è il gene BRCA 1 e BRCA 2...

Il gene Brca1, insieme a Brca2 (BReast CAncer Susceptibility Gene 1 e 2) nella sua normale attività impedisce l’insorgenza di neoplasie controllando la stabilità del dna. Si chiamano per questo geni soppressori dei tumori, ma se sono mutati questa attività di freno viene meno, le cellule accumulano più mutazioni nel dna, comprese quelle che favoriscono la trasformazione neoplastica. 
Le donne che possiedono mutazioni a livello dei geni BRCA 1 o BRCA 2 rischiano di sviluppare un tumore alla mammella nell'87% dei casi, contro una probabilità del 10% dei non portatori di mutazioni e di sviluppare un tumore ovarico nel 44-60% dei casi, contro una probabilità dell'1% dei non portatori.

E adesso arriviamo a Lei... Angelina Jolie. 
Ho preso spunto proprio dalle sue parole per dare il titolo a questo post.

"La conoscenza è potere". 

E Lei non si riferisce solo al fatto di sapere che è portatrice del gene BRCA 1 ma anche di aver potuto valutare la sua condizione con la consulenza di esperti e conoscere le diverse opzioni per la sua situazione.
 (considerando che ha perso la nonna, la mamma e la zia per lo stesso cancro)
Il rischio di ammalarsi ha quindi spinto l’attrice verso una mastectomia bilaterale alle mammelle e verso la rimozione delle ovaie e delle tube di Falloppio, soprattutto dopo gli ultimi eventi. Dopo alcune analisi del sangue eseguite nelle scorse settimane – fatte ogni anno per via della citata familiarità – la Jolie ha infatti scoperto che, sebbene i valori di Ca-125 (un marker del tumore ovarico) fossero normali, non lo erano quelli di alcuni marcatori infiammatori, piuttosto elevati. Un indice, forse, della presenza di cancro agli stadi precoci, hanno avvertito i medici. Sono così cominciati gli esami: ultrasuoni, tac, Pet, tutti con esito negativo. Rimaneva comunque una piccola possibilità che il cancro esistesse ancora agli stadi precoci e che fosse sfuggito alle analisi, e si prospettava la possibilità di ridurre il rischio sottoponendosi all’esportazione di ovaie e tube di Falloppio. E la Jolie ha scelto questa opzione: un’operazione meno complessa della mastectomia, ma con effetti ben più complicati, come la menopausa forzata (oltre all’impossibilità di avere altri figli) e l’assunzione di farmaci per mantenere un bilancio ormonale, con i possibili effetti collaterali.
Una parte del rischio è stata rimossa (e anche un piccolo tumore benigno in un’ovaia, ma nulla di più), ma non tutto il rischio. L’attrice rimane infatti suscettibile al cancro, più della popolazione in generale: mutazioni nei geni Brca aumentano, per esempio, il rischio di cancro al peritoneo e al pancreas (dati dal National Cancer Institute).
L’ovariectomia sì, riduce drasticamente il rischio di ammalarsi, ma non si tratta di una scelta facile, ribadisce la Jolie: bisogna confrontarsi con gli esperti, pesare le opzioni, e inserire tutto nel quadro della propria vita personale (diverso è l’approccio per chi ancora figli non ne ha avuti, di certo). Perché, va detto, l’asportazione delle ovaie e delle tube di Falloppio non è l’unica prevenzione: si può scegliere anche di sottoporsi a controlli frequenti o affidarsi alla profilassi farmacologica.

Tutto quanto scritto relativo all'attrice l'ho estrapolato dalla fonte "Galileo - giornale di scienza" (qui).

E adesso arriviamo a lui: Giacomo Poretti e la sua lettera e il suo naso...

Voglio dirgli un pò di cose:
fare una colazione solo con pane e acqua anzichè con pane e nutella, yogurt e spremuta non gli preclude la possibilità di essere sano;
salutare il figlio senza entusiasmo solo perchè quando adolescente, non lo degnerà di uno sguardo, non gli preclude la possibilità di vederlo con l'abito da sposo/a;
evitare di portare il caffè a letto a sua moglie non gli preclude la possibilità di invecchiare insieme.

Lui la chiama durezza preventiva... che in sostanza non è altro che "mi privo di una gioia ora per evitarmi un dolore domani!"

Il dolore di cui si parla nel caso di una possibilità di cancro, è quella di provare con mano il senso della paura, quella che ti invade il corpo e ti fa pensare se ce la farai davvero, se potrai invecchiare con tuo marito, se potrai vedere crescere i tuoi figli, se potrai gustarti i tuoi amici, i tuoi genitori, tua sorella... perchè quando la parola cancro entra in casa tua quella paura è in tutte le cose che fai e se sei anche positivo al gene come la Jolie, hai l'87% in più che tutto ciò può accadere o riaccendere...

E allora sa cosa le dico Sig. Poretti  di fronte al fatto che dice che se le viene un raffreddore è come se fosse ammalato l'87% del corpo, e la sofferenza sarebbe troppa,  tanto da farle decidere di vivere senza naso per risparmiarsi sta sofferenza (complimenti per l 'ironia!!!) 
le rispondo augurandole che non le capiti mai che uno dei suoi affetti al femminile possa vivere un'esperienza come il cancro, o ancora una positività al gene di cui sopra... altrimenti capirebbe cosa vuol dire portarsi dietro il peso di quell'87%.

E  le dico pure" la conoscenza è potere"

Tanto le dovevo.

Laura


2 commenti:

  1. in effetti, chi non ha avuto l'esperienza cancro non sa tutto quello che comporta un cancro. Se sei fortunata e ne vieni fuori devi combattere con il lato psicologico che aver avuto un cancro significa. Io lo so bene sto cercando di riemergere dal pozzo a fatica. E mai mi sognerei di criticare la scelta di interventi preventivi sapendole probabilità di sviluppare un cancro, tantomeno farci sopra della facile , bassa ironia
    Annamaria

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    1. Mi spiace solo che vi siete beccate questo impeto di parole.... Ma mi sono girate le scatole a mille.... Credo che la libertà di scelta è insindacabile... Se poi si tratta di salute, ancora di più. Un bacio Annamaria e.... Tanti auguri tesoro bello....

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