L'attimo appena prima di avere l'esito di una visita o di un esame che stai facendo di controllo, è eterno.
Non ti rendi nemmeno più conto di essere seduta su una sedia, perchè la tua mente sta talmente vagando tra i pensieri, che ti sembra di volare e di non essere chiusa in quattro mura di una stanza d'ospedale.
Ti ritrovi di fronte con persone che sono li in attesa come te, forse solo per prevenzione.
Poi arriva una signora con i capelli cortissimi e basta che il tuo sguardo si incroci col suo per comprendere il percorso appena terminato per entrambe.
Poi ti soffermi un attimo e ripensi all'ultima tua mammografia-ecografia e visita senologica.
E ti soffermi su come sei uscita con le gambe piegate, con il cervello triturato solo da un pensiero: cancro.
E ti soffermi su tutto quello che hai dovuto gestire e spiegare dopo.
E ti soffermi su tutto quello che hai affrontato dopo.
E ti soffermi sul dolore che ha pervaso la tua casa, la tua famiglia, i tuoi cari.
E ti soffermi sui tuoi figli.
E ti soffermi sull'operazione fatta.
E ti soffermi sui cicli di chemioterapia.
E ti soffermi sulla tua testa pelata.
E ti soffermi sui tuoi nervi saldi.
E ti soffermi sul tuo modo di vedere positivo.
"Signora Percassi?" chiama il medico.
E capisci che non puoi più soffermarti.
Ora è arrivato il tempo di andare avanti.
Un bacio a tutte.
Laura
sono veramente eterni quegli attimi e in pochissimo tempo ti passano davanti tutti i ricordi dei mesi appena trascorsi
RispondiEliminaAnnamaria
Già Annamaria... non possono altro che definirsi attimi eterni quei minuti di attesa... ma noi vinciamo anche su di loro. Un bacio amica di blog
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