Ricordo ancora quella stretta di mano.
Il primario di radiologia stava facendo l'ecografia, ed aveva già sui monitor la mia mammografia appena eseguita.
Stanza in penombra, illuminata solo dalla luce del video...
E il medico che non scollava gli occhi dal computer...
sembrava cercasse tempo per trovare le parole...
Poi....
una stretta di mano...
quasi come quella di un padre alla figlia
e le sue parole sono arrivate come sassate sull'anima...
"signora, non è una ciste".
Le mie prime parole sono state "Devo cominciare a preoccuparmi?"
La risposta: "Lei non deve preoccuparsi. Adesso lei farà tutto quello che le diremo e capiremo la strada da fare"
Da quel momento è iniziata una settimana in completa ed assoluta apnea.
L'esito è ormai nella storia:
carcinoma mammario lobulare infiltrante.
Il resto lo leggete ogni giorno in questo blog.
E' passato più di un anno da quella stretta di mano...
Alcune cose affievoliscono col tempo ed altre restano lì per sempre...
Non ci si dimentica, però si può scegliere se stare fermi o guardare avanti....
Io onestamente ho deciso di guardare avanti...
Stare ferma mi fa venir male ai piedi...
e guardare indietro mi fa venire male al collo....
guardare avanti è più semplice...
Un bacio a tutte.
si, condivido molto delle emozioni che trapelano da questo post, cn una sola differenza a me la dottoressa lo disse in un modo diverso , quasi con cattiveria...ma poi non ho più avuto a che fare con quella persona, per fortuna ho incontrato altre persone ed erano fantastiche
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