Ogni tanto succedono cose strane.
Ho scritto per mesi parole, le vomitavo su una tastiera e venivano impresse nel computer.
Le vedevo scritte lì sul monitor e facevano male.
Poi le parole sono state tante e magicamente sono diventate un libro.
"Goccia dopo goccia" il suo titolo, dove ogni goccia poteva essere interpretata, sicuramente per me era quella goccia di una flebo di chemioterapia.
Questo libro mi ha catapultato in forti emozioni.
Prime tra tutte 3 presentazioni di fronte a tante persone, che pendevano dalle mie labbra per nutrirsi di emozione.
Un pezzo del libro è "finito" in uno spettacolo teatrale del "Teatro delle Arance".
Un'emozione forte che mai avrei pensato di vivere.
Ho conosciuto davvero tante persone, alcune delle quali mi hanno scritto, mi scrivono, mi hanno raccontato la loro storia.
E' passato un anno dalla pubblicazione del libro.
L'associazione a cui è stato donato (ANDOS - Comitato di San Donà di Piave -Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) è riuscita a dare avvio, grazie ai proventi, ad un progetto chiamato appunto "Goccia dopo goccia": un primo soccorso psicologico gratuito per le donne a cui viene diagnosticato un cancro al seno.
Arrivare a questo traguardo per me è stato davvero un orgoglio.
E mi sono chiesta: "Cosa vuoi di più? Hai dato un senso a questa brutta storia".
E infatti non voglio niente di più, non pretendo nulla di più di ciò che ho ricevuto.
Ringrazio tutto quello che questo libro ha portato e ne faccio tesoro ogni giorno.
Poi però succede che ritrovi degli amici e nasce qualcosa di speciale.
Andrew & Alexandra i loro nomi.
Mi scrivono che a Alexandra è appena stato diagnosticato un cancro al seno.
Mastectomia appena fatta e in attesa di iniziare i cicli di chemioterapia.
Ci siamo scambiati davvero molti messaggi e anche telefonate.
"Un dolore condiviso è un dolore che pesa meno" come dice la mia amica Robs.
E credo sia vero.
Comprano il mio libro.
E mi arriva un messaggio:
"Abbiamo
letto il 1° capitolo e ne leggeremo uno ogni sera dopo cena, sul
divano, abbracciati.
Per ora posso dirti che questo libro è di grande
aiuto per chi come noi sta affrontando questo male. Grazie".
Avevo già le lacrime agli occhi.
Li
ho immaginati abbracciati nel loro dolore e con in mano un libro che in
teoria deve dargli la speranza e la forza di affrontare tutto questo.
Che responsabilità!
Il
messaggio prosegue chiedendomi se possono scrivermi ogni tanto un
pensiero legato al libro, ma non solo, legato anche alla loro vita. Così
da poter condividere il loro cammino.
Il messaggio finisce con ".... Sai abbiamo bisogno di aggrapparci a qualcosa di solido e stabile..."
E allora ho detto loro che inizieremo questo viaggio, che verrà documentato qui.
".... perché serve anche a me... anche io ho bisogno di qualcosa di solido e stabile.
E se ci stringiamo bene, non cadremo mai!"
Magari non sarò brava a "trasferire" fedelmente le loro emozioni. Non lo so.
Magari il racconto non sarà così entusiasmante.
Ma credo che abbiano bisogno di noi,
di sentirsi parte di qualcosa che in questo momento è più grande di loro e fa male.
Io non mi tiro di sicuro indietro.
Quindi Anime preparatevi ...
Viaggeremo con loro....
Un abbraccio a tutti
Laura
e' una prefazione bellissima! Alexandra ti ringrazia di cuore....alla prossima..
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