"Tutti abbiamo pensato che chi ci
sta accanto sia più fortunato di noi, in molti credono che nell'esigenza
del nostro benessere ci debba essere qualcosa che non abbiamo o
possediamo.
Poi avviene che ciò che abbiamo, perché natura ha voluto che avessimo, sparisce,
scalzi ogni certezza e presunzione; accade che tutto il nostro "creato"
si sciolga come neve al sole d'agosto. Succede che muore il muscolo che
faceva pulsare le nostre sensazioni, le arrabbiature, i pensieri, i
motivi della nostra esistenza.
A
tuffo avvenuto c'è chi crede di doversi arrendere con colpe e sensi
d'inadeguatezza perché qualcosa non è stato fatto, perché il fatto o il
detto non è risultato sufficiente.
C'è un limite, umano, al quale non possiamo subordinare il futuro.
C'è un limite, umano, al quale non possiamo subordinare il futuro.
Si chiama destino, quell'essere astratto che gli antichi chiamavano fato."
Quando ho letto queste poche righe, mi sono rispecchiata in quelle parole, le ho lette ad alta voce, le ho pesate, le ho sentite, le ho vissute... "accade che tutto il nostro creato si sciolga come neve al sole d'agosto"....
Sapevo che sarebbe stato un libro che faceva riflettere...
ma non credevo di trovare contenuti che davano voce ai miei pensieri....
"... uno su cento paga. Paga chi
corre in macchina, in moto, o chi agli occhi degli amici compie la
bravata per sentirsi grande e forte, paga quello che impenna con il
motorino senza casco, paga chi crede di essere Superman e sfida la
natura e il suo corso, paga il genitore che si mette alla guida di una
macchina dopo dieci ore di lavoro, paga lo sportivo che per coincidenze o
strani destini lascia sul campo la propria vita, paga il soldato che
con in testa un berretto blu sacrifica la propria vita per "la Patria",
paga il prete, il frate, il monaco missionario che si ammala di malaria,
paghiamo tutti noi che rimaniamo in debito verso chi, non da martire,
il destino ha chiamato per insegnarci a mantenere l'equilibrio.
Noi siamo solo quel numero che non è stato scelto"
Dopo aver letto anche queste righe mi sono sentita molto fortunata,
perchè ad oggi sono quel numero che non è stato scelto...
... oggi... adesso... qui... ora...
Ma non voglio parlarvi di cancro,
oggi voglio parlarvi di una malattia che il cuore conosce bene...
che è il dolore...
Il
dolore di un padre, di una madre, di una famiglia intera di fronte ad
una tragedia immane, immensa, impensabile, pesante da affrontare, grande quanto il mondo: perdere il proprio figlio.
"LASCIAMI VOLARE"
è il titolo del libro scritto proprio da Gianpietro, papà di Emanuele, e da Massimo Riccioni, dove in ogni pagina, in ogni singola parola, in ogni riga rivive Ema.
Gianpietro con questo libro, ha lo scopo non tanto di dare risposte, ma di far nascere il desiderio di porci delle domande, di metterci in discussione, perchè è da qui che nasce il dialogo.
Vuole dirci, con la sua forte testimonianza, che proprio questo dialogo genitori/figli non è semplice, deve essere
coltivato, nutrito ogni giorno, anche con il più piccolo gesto.
Le
nostre scelte quotidiane possono fare la differenza, anche se ai nostri
occhi non sembra così... ma se guardiamo poco più in là ci sono gli
occhi dei nostri figli che non sempre vedono come i nostri.
Gianpietro
è riuscito a inserire in un solo libro punti di vista diversi ma che
arrivano da ruoli appunto diversi: il genitore e il figlio.
"Quello che possiedi , genitore, è sufficiente per smuovere le idee di chiunque.
Lavora allora sulla tua autostima e sul tuo sentirti orgoglioso del tuo lavoro, quotidiano, che intraprendi la mattina e conduci fino a sera, sperando che gli altri si accorgano di quello che fai.
Nessuno ti dirà mai che sei un bravo genitore, tutti criticheranno le tue mancanze senza considerare le peculiarità educative che possiedi.
tu concentrati su quelle, perché maggiore sarà il tempo del tuo esserci, e minori saranno le critiche di chi ti sente ma non ti ascolta, di chi ti guarda ma non scruta e capisce la tua debolezza."
Gianpietro
queste poche righe sono per te...
GRAZIE
per aver condiviso con noi tutto questo
GRAZIE
per averci posto delle domande
GRAZIE
per averci svegliato dal nostro mondo ovattato
fatto dell'idea del genitore perfetto e del figlio perfetto
GRAZIE
da parte di noi genitori, e da parte dei nostri figli,
per il progetto grandioso che stai portando avanti
GRAZIE
per il regalo personale che mi hai fatto
(non nego che ciò che mi hai inviato via e-mail mi ha davvero lasciato senza parole
soprattutto per ciò che rappresenta per te)
GRAZIE
per tutto il resto che in questo momento non riesco a dirti,
ma che sicuramente un giorno non lontano ti dirò...
Continua così
Ti ammiro molto.
Laura
Fonti internet:
Fondazione Ema.Pesciolinorosso
La risposta al dolore
lettera di papà Gianpietro a Ema
Storia della fondazione Ema.Pesciolinorosso
Gianpietro
queste poche righe sono per te...
GRAZIE
per aver condiviso con noi tutto questo
GRAZIE
per averci posto delle domande
GRAZIE
per averci svegliato dal nostro mondo ovattato
fatto dell'idea del genitore perfetto e del figlio perfetto
GRAZIE
da parte di noi genitori, e da parte dei nostri figli,
per il progetto grandioso che stai portando avanti
GRAZIE
per il regalo personale che mi hai fatto
(non nego che ciò che mi hai inviato via e-mail mi ha davvero lasciato senza parole
soprattutto per ciò che rappresenta per te)
GRAZIE
per tutto il resto che in questo momento non riesco a dirti,
ma che sicuramente un giorno non lontano ti dirò...
Continua così
Ti ammiro molto.
Laura
Fonti internet:
Fondazione Ema.Pesciolinorosso
La risposta al dolore
lettera di papà Gianpietro a Ema
Storia della fondazione Ema.Pesciolinorosso