Che dire My little Sister...
ho bisogno di scrivere, di buttare fuori, chissà....
Ci sei tu dietro tutto questo.
Sento come una vocina che continua a dire "Devi fare qualcosa".
Non ho ancora focalizzato bene cosa vuoi dirmi... ma credo tu voglia che io faccia qualcosa..
Per ora ho preso questo taccuino e fermerò su carta tutto quello che mi sta passando per la testa.
Saresti fiera di me... lo so... hai già visto la scritta di questa agenda: "love you to the moon and back".
Spero che da lassù tu possa vedere quanto ti voglio bene, quanto vuoto hai lasciato.
Il bello è che vedrai anche tutti i miei pensieri brutti, quelli che non ti ho mai detto perché non ce n'era bisogno, perché non era il caso.
Sono tanto arrabbiata, si tanto!
Con il tuo cancro, con il mio. Con quello di tutti.
Quando ti ritrovi di fronte ad un'ingiustizia e devi solo sottostare...
non puoi fare niente se non stare a guardare.
Che posso dirti... non sopporto stare a guardare.
Sono arrabbiata anche perché ci siamo conosciute per il cancro, quindi niente frivolezze, niente fronzoli... una di quelle amicizie che ha dovuto fare i conti subito con lo stringersi le mani anche se virtualmente, con l'incrociare le dita, con l'attendere un messaggio per sapere se tutto andava bene.
Eh certo perché la nostra amicizia doveva anche essere nata virtualmente, non bastavano 900 km a dividerci... ci siamo conosciute senza vederci... questa è la verità.
E non corrisponde ai canoni di un'amicizia come da definizione.
Però questo pegno che abbiamo pagato ogni santo giorno, ha fatto si che questa amicizia crescesse sempre di più e diventasse speciale, davvero speciale.
Diversa da qualsiasi idea di amicizia.
Nessun suono di campanello per venirti a prendere per un pomeriggio di shopping, nessun suono di clacson per averti incontrata per strada, nessuna torta di compleanno tagliata e mangiata sporcandoci di cioccolato, nessuna cena condita di risate.
Questa è un'amicizia diversa.
Ci siamo passate ansie e paure, e io, essendo quella più grande, avevo una grande responsabilità: cercare di alleviare, anche solo per un attimo, il tuo dolore.
Ti ho fatto ridere, ti ho fatto smettere di piangere.
Mi hai fatto ridere... e le mie lacrime ho fatto sì che tu non le vedessi ne sentissi mai.
Ma adesso tu puoi tutto... e quindi vedrai anche quelle ...
Oggi ho visto facebook e mi esce "Teresa Calvano piace Maison du Monde"...
Quel sabato freddo e neve fuori e noi come 2 bambine a girare per i piani del negozio.
Tua mamma che ci guardava silenziosa, Simone che ci rincorreva (poi ha gettato la spugna... povero).
E da lì la sveglia. Eh si è bastato per errore aver detto "Che carina... molto shabby" e tu eri già alla cassa.
Quel giorno poi continuavi a togliere i tuoi anelli e farmeli provare...
"No questo no non posso, me l'ha regalato Armando".
"Non puoi cosa?" ti guardavo stupita.
"Non posso regalartelo".
"Ma non mi devi regalare niente".
"Eh si invece... qualcosa che ti faccia ricordare di me"
Ma io non volevo niente.
La sera ricordo che ne abbiamo parlato per messaggio.
Tu che mi dicevi "così quando non ci sarò più"
"Ma dove vuoi andare anche te?" ti rispondevo
"Ma la prossima volta te ne porto uno di bello"
"Si Terry... la prossima volta però".
Quante prossime volte avrei voluto avere....
Io a modo mio ho trovato il modo di averti sempre con me... E' una magra consolazione...
Però sei un braccialetto stupendo... un po' ingombrante... un po' come lo eri tu...
Insomma spicchi su tutti gli altri braccialetti... e so che ne sei estremamente felice...
Ti pensavo oggi lassù sulle nuvole, con degli occhialoni anni 60, stesa su un lettino... eh si ... in Paradiso c'è sempre caldo e sole... un mojito tra le mani, auricolari nelle orecchie, un buon libro... e la pace... quella che hai sempre meritato.
Credo tu stia ridendo per l'orario in cui ti sto scrivendo... (ho fatto anche la rima)
Quanto mi prendevi in giro.
"Terra e cielo" ancora una volta unite... non ci ferma nessuno my little Sister.
"QUESTA VITA LA AMO ASSAI"
(Teresa Calvano)